ENERGIE RINNOVABILI

ENERGIE RINNOVABILI: SOLARE, BIOMASSE, GEOTERMIA, FOTOVOLTAICO, NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE

Energie Rinnovabili: Come intervenire negli edifici già costruiti per ottimizzare i consumi di energia?

Per quanto riguarda l’utilizzo di Energie Rinnovabili su Strutture già esistenti, le risposte sono molte e dipendono, oltre che dai costi sostenibili e dalle nuove indicazioni normative, dalle diverse esigenze d’uso, dagli impianti già esistenti e dall’isolamento dell’edificio.
Le migliori tecnologie sono anche quelle che riducono l’impatto ambientale.

Nella ricerca del massimo comfort per gli abitanti della casa e, nel contempo, attento rispetto per l’ambiente, lo Specialista del Risparmio Energetico trova il modo per ridurre al minimo i consumi del combustibile tradizionale e li combina con tecnologie che utilizzano fonti energetiche alternative come il solare, le biomasse. Qui trovi due esempi di come queste tecnologie siano state realizzate.

BIOMASSE PER ABITAZIONE SINGOLA

Il carnet di tecnologie proposte dallo Specialista del Risparmio Energetico e delle Energie Rinnovabili per aumentare il comfort e ridurre i costi, nel pieno rispetto dell’ambiente, include anche le biomasse.

Oltre al solare, infatti, sono attualmente disponibili combustibili naturali come le Biomasse con risparmi dal 30% al 50% (con legna, pellets e mais) rispetto ai combustibili fossili. Possono essere utilizzati con stufe ad aria calda, termocaminetti, generatori di calore policombustibili in grado di raggiungere rendimenti paragonabili a quelli delle caldaie.

In una casa privata, ad esempio, il generatore a GPL, ad accumulo, può essere affiancato da una caldaia a pellets ed integrato con pannelli solari a circolazione forzata per la produzione di acqua calda sanitaria. La spesa media annua si può ridurre del 56,93%. Questo risparmio più il contributo regionale e la detrazione fiscale del 36% consentono l’ammortamento del costo.

LA POMPA DI CALORE PER ABITAZIONE SINGOLA

Per una mansarda, lo Specialista del Risparmio Energetico propone questa soluzione. Almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria va coperto con pannelli solari “termici”, di tipo piano o sottovuoto, che possono anche integrare il riscaldamento.

I pannelli fotovoltaici – con la formula di “restituzione in rete” in conto energia – possono eventualmente coprire le esigenze di consumo elettrico dell’edificio e sono particolarmente indicati per far fronte agli assorbimenti elettrici di impianti a “pompa di calore”. Le ristrutturazioni più prestigiose privilegiano impianti radianti combinati per il migliore comfort ambientale: a pavimento, soffitto, parete; sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.

Da prevedere anche un impianto di trattamento e ricambio dell’aria.

LA POMPA DI CALORE GEOTERMICA

La pompa di calore geotermica è una specie di frigorifero alla rovescia: è una macchina capace di trasferire calore da un ambiente freddo, il sottosuolo o l’acqua di falda, ad un ambiente caldo, l’ambiente da riscaldare; utilizzando un processo inverso a quello che avviene spontaneamente in natura.

L’energia geotermica è l’energia che si trova nel sottosuolo sotto forma di calore. Vicino alla superficie terrestre il flusso geotermico è molto piccolo di conseguenza la temperatura del terreno a 20 metri di profondità risulta essere di 14°C e costante. La pompa di calore è una macchina termodinamica che opera tra due sorgenti: quella fredda, il sottosuolo, dalla quale il calore viene prelevato a bassa temperatura e quella calda, l’abitazione da scaldare, verso la quale il calore viene ceduto a temperatura più alta.

REQUISITI PER REALIZZAZIONE IMPIANTO Le pompe di calore geotermiche operano con temperature massime comprese tra i 40 e i 45 °C: per questo motivo necessitano di essere accoppiate a sistemi di riscaldamento a bassa temperatura quali pannelli radianti a pavimento. Queste tecnologie trovano la loro collocazione ideale in edifici dotati di un buon isolamento termico.

Un altro prerequisito fondamentale è poter accedere al sottosuolo e non avere vincoli alla perforazione. Non tutti i tipi di sottosuolo sono adatti, occorre un tipo di sottosuolo con una conducibilità termica sufficientemente elevata, cioè una buona capacità di trasportare calore. Per installare una pompa di calore geotermica occorre poter effettuare lo scavo che alloggia la sonda geotermica (giardino o altro spazio), o prevederne l’installazione in fase di progettazione dell’edificio.

La conoscenza del tipo di sottosuolo gioca un ruolo determinante per il dimensionamento corretto dell’impianto poiché non tutti i tipi di rocce e di terreni hanno la stessa conducibilità termica; per determinare il rendimento termico del terreno a disposizione è quindi necessario svolgere opportune indagini geologiche.

La presenza d’acqua aumenta il rendimento di un impianto migliorando lo scambio termico tra impianto e sottosuolo. Esistono altre soluzioni per realizzare un impianto geotermico, ad esempio realizzare uno scavo esterno all’edificio delle dimensioni del 100% della superficie abitata, alla profondità di circa 1 mt, ma non esitare a contattarci per ulteriori approfondimenti.

ABITAZIONE SINGOLA E IMPIANTO SOLARE. SI PUO' FARE?

Valutati i bisogni dei committenti e lo stato dell’abitazione che deve subire l’intervento e degli impianti preesistenti, lo Specialista del Risparmio Energetico ha argomenti più che validi per consigliare un impianto solare.

Ogni kilowattora prodotto da un impianto solare, infatti, evita l’emissione in atmosfera di una grandissima quantità di anidride carbonica; si riduce così l’effetto serra e l’inquinamento ambientale, oltre ad avere acqua calda sanitaria con risparmi fino all’80%.

Un buon impianto solare termico prevede l’integrazione con generatori per il riscaldamento, abbinata alla tecnologia di accumulo termico. Ecco quindi che ho contemporaneamente la temperatura ideale tutto l’anno e un notevole risparmio economico. Il sole è gratis, l’energia invece costa sempre di più. Se l’abitazione singola, una villetta, per esempio, è munita ancora di caldaia a gasolio, lo Specialista del Risparmio Energetico consiglierà di sostituirla con un impianto a condensazione a metano con regolazione climatica esterna.

Il risparmio può raggiungere il 70%, considerati i contributi regionali e la detrazione fiscale che consentono l’ammortamento del costo dell’impianto in pochi anni.